Ambasciatore del futuro - New York 2023
Model UN Diplomacy L’Ambasciatore del Futuro -
Gli studenti del Liceo Carlo Alberto a New York
Sono stati 5000 gli studenti e le studentesse, provenienti da più di 100 Paesi e 6 continenti, che hanno partecipato dal 12 al 20 marzo 2023 al progetto ‘L’ambasciatore del Futuro 2023’, la più grande simulazione diplomatica dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Dal Liceo Classico e Linguistico “Carlo Alberto” sono partiti in 27 per una straordinaria esperienza formativa ed educativa, grazie alla quale hanno approfondito e si sono confrontati su temi oggetto dell’agenda politica internazionale: hanno tenuto discorsi, preparato bozze di risoluzione, negoziato con alleati e avversari, risolto conflitti e adottato le regole di procedura dell’ONU. Il Model UN Diplomacy L’Ambasciatore del Futuro ha richiesto attività’ di ricerca, public speaking, elaborazioni di scrittura, lavoro di squadra e leadership.
E’ stato un modo di avvicinarsi a quello che realmente viene elaborato dalla diplomazia mondiale. Partecipare ad un Model UN Diplomacy L’Ambasciatore del Futuro è una occasione di confronto, di internazionalizzazione, di comprensione delle procedure normative che si adottano nelle grandi scelte per migliorare il pianeta in cui viviamo.
In una simulazione diplomatica si impara svolgendo nella pratica il ruolo di un Rappresentate di uno Stato membro della Comunità internazionale, calandosi nella parte di chi media scelte importanti e vitali in direzione della pace, dello sviluppo, del miglioramento dell’Ambiente, di una diffusione dei diritti umani più capillare, nella tutela delle culture, tradizioni, nell’integrazione dell’uomo, nella Cooperazione tra Stati in direzione del cambiamento sociale e politico, nella volontà di comprendere quanto sia fondamentale il ruolo della diplomazia nella visione generale del mondo.
New York New York
Nei giorni di partecipazione al programma “L’ Ambasciatore del Futuro 2023”, i nostri studenti e studentesse hanno anche potuto ammirare ed apprezzare alcuni dei monumenti più importanti della Grande Mela. Da Times Square, cuore di Manhattan, in cui i partecipanti al progetto alloggiavano, si sono mossi per visitare Central Park, Brooklyn Bridge, Staten Island, Ground Zero, Memorial 9/11, MoMa, the Metropolitan Museum, the Museum of Natural History, the Empire State Building e molto altro.
Decisamente emozionante è stata la cerimonia finale presso l’Assemblea Generale dell’ONU al Palazzo di Vetro.
Il Model UN Diplomacy L’Ambasciatore del Futuro è certamente anche un’ esperienza umana, che lega le diversità linguistiche e culturali.
Alcuni momenti dei lavori di simulazione diplomatica e del soggiorno a New York.
New York Young UN (Conference B Session II - 11/19 - 12/20 Marzo 2023).
Due testimonianze
Ambasciatori del futuro
New York è una delle città da visitare almeno una volta nella vita e noi con WSC Italia (World Students Connection Italia) l’abbiamo esplorata a fondo. Eppure fare una bella gita di 8 giorni a New York non è lo scopo di questo progetto. Il Model Un Diplomacy è una vera e propria simulazione diplomatica per studenti di tutto il mondo presso l’ONU. Una palestra per mettere alla prova il proprio inglese e sviluppare competenze di leadership, teamwork e mediazione diplomatica.
Prima della partenza, dopo un approfondito corso di formazione, ci è stato assegnato un compagno di lavoro, il paese che insieme avremmo dovuto rappresentare come delegati e una commissione di lavoro. Nel nostro caso i paesi sono stati Malta e Botswana e per commissione la WHA -assemblea mondiale della sanità-. Abbiamo redatto un position paper -un documento dove si esprime la posizione e la situazione attuale del paese assegnato rispetto ad un topic, citando campagne e accordi stipulati da esso- e diversi speech -discorsi diplomatici-.
Ben conoscendo il paese che avremmo dovuto rappresentare, siamo partiti da Milano Malpensa per arrivare a New York dopo 7 ore di volo.
All’ Opening Ceremony ci siamo scontrati con ragazzi provenienti da tutto il globo: spagnoli, americani e sudamericani, inglesi, francesi… ed il giorno dopo abbiamo dato il via ai lavori di commissione.
In primo luogo, abbiamo scelto il topic da affrontare, nella WHA si è votato per la salute mentale nelle aree urbanizzate. Dopo diversi speeches abbiamo formato blocchi di lavoro, racchiudendo paesi con stesse situazioni economiche, interessi e richieste: un blocco europeo, uno asiatico, uno africano e uno delle isole. Lavorando diplomaticamente, ogni blocco ha scritto una resolution, in modo identico a quelle dell’ONU, proponendo soluzioni concrete e innovative al problema analizzato. Infine, abbiamo votato le resolutions migliori.
Sicuramente questo progetto ha richiesto un impegno economico non indifferente per le nostre famiglie, ma credo che esperienze simili non abbiano prezzo.
Abbiamo avuto la possibilità di presentare le nostre idee politiche in un mondo che raramente considera le opinioni dei giovani.
Alice Baldanzi (classe VF)
What a wonderful experience!!!
Visitare la Statua della Libertà, il Brooklyn Bridge, il MoMa, il Memoriale dell’11/9 e tanto altro, in meno di due settimane: l’esperienza a New York è stata sicuramente la migliore della mia vita, ma ciò non vuol dire che sia stata la più facile. Oltre a queste belle giornate passate in compagnia di amici e tutor, c’è stato un duro lavoro, la ragione per cui noi e le nostre famiglie abbiamo deciso di metterci in gioco utilizzando tempo, risorse e denaro per investire nella nostra formazione e in un’esperienza che ci resterà dentro tutta la vita.
Il lavoro durante i giorni di commissione ha rappresentato una sfida che ha unito diverse delle nostre competenze: la capacità di comunicazione, collaborazione, il coraggio di parlare in pubblico e di esprimere le proprie idee. Sono stati tre giorni intensi, con sessioni durate dalla mattina presto alla sera tardi, ma vedere un documento finito, scritto da noi, diversi rappresentanti di paesi da tutto il mondo, è stata una soddisfazione inspiegabile. Vedere la gioia di tutti quanti l’ultimo giorno di commissione, consapevoli che con solo le nostre capacità siamo arrivati a scrivere qualcosa di concreto e che è stato apprezzato. Oltre a ciò, c’è stata la consapevolezza di essere entrati alla nostra età dentro al palazzo di vetro delle Nazioni Unite; lì dentro pensavo che era vero, che effettivamente a 18 anni ero in quel luogo, uno dei più citati oggigiorno su ogni piattaforma, e che se ero lì non era perché qualcuno mi avesse fatto il favore di permettermi di entrare, ma perché effettivamente ho fatto degli sforzi per andarci. Vedere tutti intorno a me entusiasti, sentir parlare chi ha vinto dei premi, vedere i rappresentanti che parlano durante le sessioni diplomatiche in quella stessa stanza mi ha fatto provare dei sentimenti che difficilmente possono essere descritti a parole.
È stata un’esperienza di crescita personale ed un esempio di responsabilità da parte di tutti, che ci resterà dentro per tutta la vita.
Giuriati Beatrice (classe IVG)